Fuggire
FuggireAttualmente al mondo ci sono più di 117,3 milioni di persone in fuga. Questo numero corrisponde quasi a tredici volte il totale della popolazione svizzera.
Esercizio GE-1
Guarda il film di Mano Khalil. A che cosa ti fa pensare? Che sentimenti ti provoca? Annotali nelle nuvolette.
- Pensieri sul dove e come le persone in fuga dormono e vivono
- Pensieri sulle persone
- Sentimenti
- Domande
Leggi le testimonianze dei profughi del film. Scopri i motivi che li hanno spinti a fuggire. Scrivi anche verso dove sono fuggiti.
In base alle testimonianze, rifletti sul significato che la patria ha per ogni profugo. Hanno varcato un confine?
Confronta le affermazioni dei profughi del film con le altre citazioni. Dicono la stessa cosa? Come capisci le affermazioni? Come ti senti, quando senti delle affermazioni di questo tipo?
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Informazioni sul regista Mano Khalil (PDF)
Facts
Termini
Termini
Paesi
Sudan del Sud
Somalia
Libano
Siria
Afghanistan
Myanmar
Ucraina
Bangladesh
Venezuela
Colombia
Persone
Aziz
Afghanistan
Abdi
Somalia
Malaika
Südsudan
Hayat
Syrien
Mohammed
Syrien
E tu?
E tu?
CH-Asilo
Cosa succede dopo l'arrivo in Svizzera?
Il richiedente l’asilo che arriva in un Centro deve innanzitutto compilare un modulo indicando le proprie generalità e consegnare i documenti di viaggio e d’identità. A questo punto gli vengono assegnate una camera e un posto letto.
Il richiedente l’asilo viene registrato e fotografato. La foto e le generalità vengono utilizzate per i documenti della procedura d’asilo.
Una volta rilevate, le impronte digitali vengono confrontate con le informazioni contenute in Eurodac, una banca dati europea.
Se risulta che le impronte digitali sono già state rilevate da un altro Stato parte dell’Accordo di Dublino, il trattamento della domanda d’asilo sarà di competenza di quest’ultimo. Con il sistema di Dublino si evita che la stessa persona inoltri una domanda d’asilo in più Stati contemporaneamente o di seguito.
Chi è riconosciuto come rifugiato in Svizzera?
Colloquio sui motivi di richiesta d’asilo (procedimento)
Guarda il film «Audizione per l'asilo». Nel centro di accoglienza, ogni persona viene ascoltata in uno o più colloqui. Di solito sono presenti quattro persone durante l'udienza. Tale audizione è il fulcro della procedura di asilo. Annota gli obiettivi e i compiti che le persone presenti hanno durante questo colloquio. Ulteriori informazioni sul colloquio d'asilo sono disponibili anche online.
Esercizio CHAP-2
Film «La procedura d'asilo accelerata in Svizzera», determinare la decisione del SEM
Il film «La procedura d'asilo accelerata in Svizzera» spiega aspetti essenziali della procedura d'asilo. Guardate il film a coppie e in seguito ricercate la decisione della Segreteria di Stato per le Migrazioni (SEM). Annotatela per tutti i profughi.
Esercizio CHAP-3
Prospettive – Sogni e realtà
La decisione d'asilo comporta una decisione determinante per il futuro delle persone interessate. Ricerca come il personaggio che hai scelto affronta questa decisione. Annota le tue domande e i tuoi pensieri. I tuoi appunti ti serviranno al momento della conclusione del tema.
Prospettive
Prospettive
Nonostante gli sforzi delle organizzazioni internazionali per creare prospettive sul posto, milioni di persone sono in fuga. Il loro bisogno è quindi maggiore della fiducia in un futuro nel loro paese. Cosa pensi che li avrebbe aiutati a rimanere? Nei sei slideshow puoi saperne di più sull'impegno di creare nuove prospettive. Elabora anche tu delle proposte di interventi.
Links
Altre storie multimediali
Procedura d'asilo Svizzera
La procedura accelerata segue una sequenza rigorosa ed è cronometrata in tutte le fasi.
Skills4Life
Competenze e mezzi di sussistenza per i rifugiati e i residenti locali a Kakuma, Kenya (disponibile in tedesco)
Carestia
La lotta contro la fame e la garanzia di un accesso equo a un'alimentazione sana ed equilibrata è una sfida globale e una preoccupazione fondamentale della DSC.
L'acqua in crisi
La pressione sulle risorse di acqua dolce sta aumentando in tutto il mondo. La domanda è in aumento poiché la popolazione mondiale cresce ogni anno di dieci volte di quella svizzera ossia di 80 milioni di persone.
Facts
Fact 1
- 63,3 milioni di sfollati all'interno del proprio Paese
- 43,4 Mio. milioni di profughi oltre i confini del proprio Paese
- 5,6 Mio. milioni di richiedenti l'asilo nel mondo
Fact 2
Fact 3
Fact 4
da soli 10 paesi.
- Afghanistan 6,4 milioni
- Siria 6,35 milioni
- Venezuela 6,1 milioni
- Ucraina 6 milioni
- Sud Sudan 2,29 milioni
- Sudan 1,5 milioni
- Myanmar 1,28 milioni
- Repubblica Democratica del Congo 0,97 milioni
- Somalia 0,84 milioni
- Repubblica Centrafricana 0,76 milioni
Fact 5
- La Repubblica islamica dell’Iran ha accolto 3,8 milioni di rifugiati
- Turchia 3,3 milioni
- Colombia 2,9 milioni
- Germania 2,6 milioni
- Pakistan 2,0 milioni
- Svizzera 211’000
Fonte: UNHCR 2023
Fact 6
Fonte: SEM, Asilo, statistica 2023
Fact 7
Fact 8
In Giordania 1 persona su 16 è fuggita e in Montenegro 1 su 9.
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Aziz viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione (degli Hazara) in Afghanistan al momento della fuga di Aziz e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Aziz.
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Aziz: quali paesi ha attraversato?
Aziz è stato in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
Esercizio AZ-1
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Aziz viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Esercizio AZ-2
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione (degli Hazara) in Afghanistan al momento della fuga di Aziz e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Aziz.
Esercizio AZ-3
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Aziz: quali paesi ha attraversato?
Esercizio AZ-4
Aziz è stato in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
Esercizio AZ-5
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
Aziz
«Da quando i Talebani sono saliti al potere, temiamo per le nostre vite. Dobbiamo nasconderci e non osiamo più uscire in strada. Poiché ci stavamo letteralmente ammalando dalla paura, abbiamo deciso di fuggire dall'Afghanistan. Abbiamo venduto tutti i nostri beni e tutta la famiglia è fuggita in Iran.»
In Afghanistan, ragazzi e uomini si sfidano in agguerrite competizioni di aquiloni. Sotto il regime dei Talebani, sostenitori dell’Islam radicale, questo gioco molto popolare fu proibito.
Lo scrittore Khaled Hosseini ha reso celebre questo sport nel suo bestseller del 2003 «Il cacciatore di aquiloni», da cui è stato tratto l’omonimo film del regista svizzero Marc Forster uscito al cinema nel 2007.
Link per guardare il trailer
Download Costruire un aquilone (PDF)
Cosa porta con sé Aziz durante la sua fuga?
Da secoli gli uomini che vivono nelle regioni montuose dell’Afghanistan indossano questo caldo copricapo. Sebbene il pakol non sia stato introdotto dai Talebani, viene spesso associato a questo gruppo perché molti Talebani lo portano.
I gioielli sono parte della dote che le donne in Afghanistan ricevono quando si sposano. La dote rimane in loro possesso anche in caso di divorzio. La moglie può decidere liberamente che uso farne.
Nel 2021 oltre 3’200 persone sono decedute o scomparse durante la fuga nel Mediterraneo.
Da dove provengono le persone che giungono in Europa attraverso il Mediterraneo? 10,3% dalla Tunisia, 10,1% dal Marocco, 9,9% dalla regione sub sahariana (non identificata), 8,8% dall‘Algeria, 7,5% dall’Afghanistan, 5,8% dall’Egitto, 5,2% dal Bangladesh e 4% dalla Siria.
Fonte: UNHCR 2021
Le bande di trafficanti offrono i loro servizi anche online. Informano sulle possibili rotte, offrono documenti o un trasporto con una barca o un camion.
«In un colloquio al Centro federale d'asilo ho dovuto spiegare il motivo della mia richiesta d'asilo in Svizzera. Dopo alcuni mesi ho ricevuto la decisione: negativa ma con ammissione provvisoria. Ciò significa che posso rimanere in Svizzera fino a quando la situazione in Afghanistan non sarà migliorata.»
Ci sono residenti locali che si impegnano ad aiutare le persone nei centri federali d’asilo. Organizzano varie attività, come l'aiuto per i compiti e giochi per bambini, eventi sportivi, caffè, escursioni o visite a teatro. La direzione del centro è a loro disposizione come contatto
Nei centri di registrazione e di procedura i richiedenti l’asilo hanno a disposizione un armadietto e un letto. Cucina, mensa, sala e servizi igienici vengono condivisi con gli altri richiedenti l’asilo. I richiedenti l’asilo ricevono un’indennità giornaliera di tre franchi.
Aziz non è riconosciuto come rifugiato perché non può dimostrare di essere perseguitato personalmente e in modo mirato. Durante i colloqui ha spiegato di essere fuggito dall'Afghanistan a causa della guerra. Dato che al momento la situazione non permette di rimpatriare Aziz, viene «ammesso provvisoriamente» (con permesso F). Guerre civili, gravi problemi di salute o pene sproporzionate in caso di rimpatrio possono essere motivi di un’ammissione provvisoria
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Abdi viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione in Somalia al momento della fuga di Abdi e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Abdi.
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Abdi: quali zone ha attraversato?
Abdi è stato in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
Esercizio AB-1
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Abdi viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Esercizio AB-2
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione in Somalia al momento della fuga di Abdi e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Abdi.
Esercizio AB-3
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Abdi: quali zone ha attraversato?
Esercizio AB-4
Abdi è stato in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
Esercizio AB-5
I
cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai
arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove
potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro
opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe
facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
«Un giorno il gruppo terrorista Al Shabaab ha attaccato il nostro villaggio e nello scontro è morto il nostro figlio maggiore. Temendo per la nostra vita siamo fuggiti e ci siamo rifugiati da alcuni conoscenti.»
In passato la pesca rappresentava un’attività redditizia per chi viveva lungo la costa somala. Ma da quando i grandi pescherecci stranieri fanno razzia al largo delle coste somale, sopravvivere è sempre più arduo per i pescatori locali. In Somalia molti pescatori sono stati costretti a fuggire per gli attacchi sferrati ai loro villaggi dal gruppo terroristico Al Shabaab. Hanno perso dunque la loro fonte di reddito e i loro mezzi di sussistenza.
Un detto somalo recita: «Dai il tuo bastone solo a chi te lo restituirà». Bastoni di questo tipo sono fabbricati e ancor oggi utilizzati in Somalia dagli allevatori nomadi.
Le catastrofi naturali dovute ai cambiamenti climatici – come le siccità e le inondazioni – causano anche l’aumento dei matrimoni di minori che riducono il numero delle bocche da sfamare all’interno di una famiglia. I progetti che puntano a garantire la sicurezza alimentare combattono la fame sul lungo periodo. Si tratta ad esempio di contenere la perdita di derrate alimentari grazie a un miglior stoccaggio oppure di gestire meglio le risorse idriche disponibili.
Queste stuoie e questi cesti artistici sono intrecciati a mano dalle donne. In passato erano presenti in tutte le case somale. Anche se oggi sono stati in parte sostituiti da materassini e ciotole di plastica provenienti dall’Asia, sono ancora molto apprezzati e diffusi.
L’ospedale di Merca
L'ospedale di Merca, sostenuto finanziariamente dalla Svizzera, fornisce assistenza medica gratuita anche agli sfollati interni come Abdi (profughi che si spostano nel proprio Paese). In Somalia c'è un solo medico ogni 28’570 abitanti. In Svizzera ci sono più di quattro medici ogni 1’000 abitanti.
Mit finanzieller Unterstützung der Schweiz linderte das IKRK das Leid vieler Familien durch die Abgabe von 2 - 3 Ziegen pro Familie während der grossen Dürre im 2011.
In Somalia la maggior parte dei circa 3 milioni di profughi interni vive in insediamenti informali, spesso sovraffollati e mal protetti dal pericolo di incendi o di danni causati dal maltempo. L’accesso all’acqua potabile, ai servizi igienici e alle cure mediche è pressoché inesistente.
Molte volte abbiamo avuto fame.
Molte volte abbiamo sofferto la sete.
Eppure, tutto sommato, non abbiamo avuto sfortuna.
La vita è piena di difficoltà, ed è breve –
Breve come un viaggio che ha bisogno solo di riposo notturno.
Spesso avevamo molto poco
Ma non c’erano volte dove avevamo un pozzo
Di carne e latte in abbondanza?
E c'erano giorni e notti
Che non possono essere dimenticati.
Te li ricordi, Cutiya, vero?
E se Dio lo permetterà
Altre cose meravigliose come questa
Ci saranno ancora in serbo per noi.
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Hayat viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione in Siria al momento della fuga di Hayat e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Hayat.
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Hayat: quali zone ha attraversato?
Hayat è stata in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
Esercizio HA-1
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Hayat viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Esercizio HA-2
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione in Siria al momento della fuga di Hayat e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Hayat.
Esercizio HA-3
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Hayat: quali zone ha attraversato?
Esercizio HA-4
Hayat
è stata in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base
della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i
vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
Esercizio HA-5
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
«Quando il nostro quartiere a Homs è stato preso tra i fronti di guerra, sono fuggita in Libano con i miei figli e mia suocera.»
In Libano non esistono campi profughi ufficiali per i profughi siriani che vivono dispersi su tutto il territorio in appartamenti, alloggi collettivi, case semidiroccate, garage, magazzini o tendopoli. L’affitto per questi alloggi di fortuna ammonta in media a 164 dollari al mese (2015).
Hayat è musulmana e prega ogni giorno. La preghiera è uno dei cinque pilastri dell’Islam. Cinque volte al giorno – all’alba, a mezzogiorno, al pomeriggio, al tramonto e in tarda serata – i fedeli stendono il tappeto in direzione della Mecca, il luogo più sacro dell’Islam, e pregano.
Nonostante gli aiuti finanziari delle organizzazioni umanitarie, molti profughi siriani riescono appena a sbarcare il lunario. Anche il paese ospitante, il Libano, sta raggiungendo i suoi limiti. Nel 2017, il 76% dei profughi siriani in Libano viveva al di sotto della soglia di povertà (3,84 dollari al giorno). Più della metà di essi soffriva anche di povertà estrema.
“Barbunya Fasulye” significa fagioli scarlatti in turco. Vengono prodotti dalla DURU, società alimentare turca fondata nel 1935 con sede a Karaman, nella parte meridionale dell’Anatolia centrale. Benché il Libano sia un Paese ricco di acqua, gli agricoltori locali non possono competere con i prodotti a basso costo provenienti dalla Turchia e dall’Egitto. È per questo che in Libano molti generi alimentari vengono importati dalla Turchia.
Le autorità libanesi incontrano crescenti difficoltà nel soddisfare i bisogni essenziali dei profughi e della popolazione locale. La DSC ha quindi deciso di offrire loro un sostegno nella realizzazione di un sistema di gestione sostenibile dell’acqua che possa fornire un approvvigionamento di base sia agli indigeni che ai profughi. Ma l’arrivo degli sfollati non è l’unica sfida che le autorità devono affrontare per quanto riguarda la gestione dell’acqua. Il settore idrico è stato trascurato per molti anni: l’infrastruttura è carente e l’organizzazione insufficiente.
Il Rofenac D è un antidolorifico utilizzato da chi soffre di artrite e reumatismi (prodotto in Arabia Saudita e acquistato in Libano). Dopo tanti anni di conflitto armato, è sempre più difficile pagare le medicine. In Libano, 20 compresse costano 8’468 lire libanesi, corrispondenti a circa 5.70 CHF. Dopo sei anni di guerra, molti profughi non possono più permettersi di acquistare farmaci perché i risparmi sono esauriti, la maggior parte non percepisce alcun reddito e i buoni in denaro di 20 dollari servono loro per comprare pane, sapone e altri generi di prima necessità.
A causa delle severe restrizioni molti profughi siriani non hanno più un permesso di soggiorno valido. Rischiano di essere arrestati in qualsiasi momento, non hanno o quasi accesso ai principali servizi e in caso di eventuali abusi non sono protetti dalle autorità.
La Svizzera risana le scuole
Dal 2014 la Svizzera rinnova le scuole nel nord del Libano. Questo progetto va a beneficio dei bambini che sono fuggiti dalla Siria con i loro genitori e dei bambini libanesi. Le ristrutturazioni hanno lo scopo di evitare che questi giovani crescano in una generazione perduta. Entro il 2018, un totale di 6’000 alunni supplementari potrebbero frequentare una scuola riabilitata.
03 Z-3ha
La situazione d'insicurezza per gli sfollati dura in media 17 anni. L’istruzione e la formazione permettono di evitare che un’altra generazione cresca priva di qualsiasi prospettiva. Una vita segnata dall’incertezza e dall’estrema povertà rende difficoltoso l’accesso all’istruzione e al mondo del lavoro. Le possibilità di prender parte alla vita sociale e integrarsi nella società civile sono scarse e questo genera un senso di impotenza e frustrazione. Il capitale umano di questa generazione, indispensabile per il futuro della regione, rischia di andare perduto.
Genfer Konvention
Convenzione di Ginevra sui rifugiati
148 Stati hanno aderito alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati e/o al Protocollo del 1967.
International Schutzb.
Persona bisognosa di protezione internazionale
Humanitäres Visum
Visto per motivi umanitari
Flüchtling
Rifugiato
Il grafico mostra i profughi, sono comprese le persone che si trovano in condizioni simili a quelle dei profughi (fonte: UNHCR 2023).
Migrant/in
Migrante
Globaler Pakt Fl.
Il Patto globale sui rifugiati
1. ridurre la pressione sui Paesi di accoglienza;
2. rendere i rifugiati indipendenti dall’aiuto umanitario;
3. estendere l’accesso alle misure di reinsediamento e ad altri programmi umanitari;
4. promuovere la creazione delle condizioni necessarie per un ritorno sicuro e volontario nei Paesi d’origine.
Binnenvertriebene
Sfollati o profughi interni
Sono anche chiamati Internally displaced persons (IDPs).
Komplemtärer Schutz
Komplementärer oder subsidiärer Schutz
Nasen Initiative
Iniziativa Nansen
Staatenlose
Apolide
Non Revoulment
Principio di non respingimento, divieto di respingimento
Art. 33: Divieto d’espulsione e di rinvio al confine
(1) Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua appartenenza etnica, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche.
Il principio di non respingimento è altrimenti detto “divieto di respingimento”. Forme analoghe di divieto di respingimento sono previste in altri trattati sui diritti umani, per esempio nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).
Il principio di non respingimento è sancito dall’articolo 24 della Costituzione federale.
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Mohammed viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione in Siria al momento della fuga di Mohammed e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Mohammed.
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Mohammed: quali paesi ha attraversato?
Mohammed è stato in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
Esercizio MO-1
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Mohammed viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Esercizio MO-2
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione in Siria al momento della fuga di Mohammed e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Mohammed.
Esercizio MO-3
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Mohammed: quali paesi ha attraversato?
Esercizio MO-4
Mohammed è stato in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
Esercizio MO-5
I
cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati
in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche
non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali
i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro
integrazione nel nuovo luogo?
«Ero molto spaventato e volevo solo andarmene dalla Siria. Abbiamo portato con noi solo le cose più necessarie: un cellulare, alcuni vestiti, medicine e i nostri passaporti siriani. Durante la nostra fuga poco prima del confine libanese siamo stati fermati da cinque uomini. Ci hanno puntato contro i kalashnikov e hanno preteso una grossa somma di denaro per lasciarci continuare il viaggio. Abbiamo potuto pagarli ma abbiamo perso quasi tutti i nostri risparmi.»
Lo scanner dell’iride è uno strumento utilizzato dall’UNHCR in Libano. La scansione dell’iride, insieme al rilevamento dei dati personali, fa parte della procedura di registrazione dei profughi e consente di identificare in modo univoco le persone.
Nei centri di registrazione e di procedura in Svizzera, ogni nuovo arrivato riceve un set di articoli per l’igiene personale contenente: spazzolino da denti, dentifricio, bagnoschiuma, shampoo e set-rasoio o assorbenti igienici in base al sesso.
A causa della breve permanenza nei centri federali per richiedenti asilo, i figli dei richiedenti asilo non frequentano la scuola pubblica, ma possono frequentare corsi di tedesco. Non appena i bambini arrivano in un alloggio cantonale, vengono iscritti alla scuola pubblica.
Asylsuchende/r
Richiedente l’asilo
Resettlement
Reinsediamento
Sudan del Sud
La capitale è Giuba.
Lo sapevi?
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Malaika viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione nel Sudan del Sud al momento della fuga di Malaika e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Malaika.
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Malaika: quali zone ha attraversato?
Malaika è stata in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
Esercizio MA-1
Cerca di scoprire, utilizzando le informazioni della homepage, come Malaika viveva prima della fuga. Annota i tuoi risultati per le quattro sfere della vita privata e confrontali con le compagne e i compagni del gruppo.
Esercizio MA-2
Le ragioni per cui una persona fugge da un paese sono complesse. Fatti un'idea della situazione nel Sudan del Sud al momento della fuga di Malaika e annota i dati chiave più importanti. Cerca di ricavare anche i motivi della fuga di Malaika.
Esercizio MA-3
Utilizza la mappa per descrivere il viaggio in fuga di Malaika: quali zone ha attraversato?
Esercizio MA-4
Malaika è stata in fuga per molto tempo - spesso nelle peggiori circostanze. Sulla base della sua storia è possibile farsi un'idea. Annota in parole chiave sotto i vari ambiti ciò che sai sulla sua vita in fuga.
Esercizio MA-5
I cinque personaggi in fuga (Aziz, Abdi, Hayat, Malaika e Mohammed) sono ormai arrivati in un luogo sicuro. Un luogo dove nessuno li aspettava e dove potrebbero anche non essere i benvenuti. Come vi si trovano? Quali sono le loro opzioni e quali i loro sogni? Qual è la loro realtà? Come si potrebbe facilitare la loro integrazione nel nuovo luogo?
Maleika
Collana di semi del Sud Sudan
Queste collane fatte di semi e altri materiali naturali sono molto diffuse nell’Africa orientale e occidentale. Vengono fabbricate dalle donne per uso personale o per essere vendute nei mercati locali o a intermediari.
«Un giorno i soldati hanno attaccato il nostro villaggio e ucciso i miei genitori e due miei fratelli. Io sono riuscita a fuggire nella boscaglia con i miei due fratelli più piccoli.»
Le infradito sono molto diffuse nel Sudan del Sud. La maggior parte delle persone indossa infradito di plastica, che sono meno costose. Quelle di cuoio sono una merce pregiata.
Quando iniziano gli scontri spesso i bambini scappano e poi non trovano più i genitori. Si ritrovano così ancor più vulnerabili e indifesi, alla mercé del lavoro minorile forzato, degli arruolamenti forzati, degli abusi, ecc. I ricongiungimenti familiari danno maggior protezione e nuove prospettive a questi bambini non accompagnati. Per fare un esempio, soltanto nel Sudan del Sud circa 11’000 bambini sono dati per dispersi o sono in fuga senza i genitori.
Con questa carta delle Nazioni Unite, chi vive nel campo profughi può ritirare le razioni alimentari. Alla consegna del cibo la carta viene perforata per evitare che una persona chieda e ottenga due razioni. Ogni famiglia riceve di regola una carta, adattata al numero di persone. Sul retro della carta vengono annotati il nome e il numero di persone. In futuro questa carta sarà sostituita sempre più spesso da carte munite di microprocessore.
Nel campo di Kakuma in Kenya l’acqua proviene dalle falde freatiche e viene pompata in superficie per mezzo di profondi pozzi. I profughi si riforniscono di acqua ai pozzi comuni servendosi di taniche per il trasporto. La razione giornaliera di acqua è di 20 litri a persona. In Svizzera il consumo medio di acqua pro capite è di circa 160 litri al giorno.
Le donne in fuga spesso non possono procurarsi assorbenti e articoli per l’igiene personale. Le mestruazioni diventano dunque una minaccia. Molte donne si ammalano perché sono obbligate a riutilizzare più volte gli assorbenti o non possono lavarli a dovere o sono costrette a utilizzare panni sporchi. Per questo motivo alle donne vengono distribuiti dei kit per le mestruazioni. Questo contiene un secchio pulito, mutandine e assorbenti lavabili, una saponetta, fili per stendere e delle mollette. Questi assorbenti lavabili possono essere lavati e riutilizzati fino a 12 volte. Il kit comprende anche un manuale d'uso con immagini poiché purtroppo molte donne non possono ancora andare a scuola e quindi non sanno leggere e scrivere. Inoltre usando il linguaggio visivo non si fanno favoritismi e si rispetta la diversità linguistica.
Malaika non si sente al sicuro dagli scippi di notte quando va in bagno. Fortunatamente i lampioni solari sulla strada fanno un po' di luce. Si sente più sicura in questo modo ed è anche felice di avere almeno una piccola lampada solare nella capanna. La lampada solare da campeggio può essere caricata al sole durante il giorno.
Malaika ha potuto partecipare al programma di formazione "Skills for Life", diventare sarta e imparare a cucire, tra le altre cose, costumi così colorati. Vorrebbe diventare una designer e in seguito lavorare in proprio. Il programma "Skills for Life" è stato avviato dalla DSC in collaborazione con Swisscontact. In questo programma si possono apprendere diverse professioni. L'apprendimento di una professione permette di guadagnarsi da vivere in seguito.
Chiusura del campo
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite incontra il Presidente del Kenya (26 gennaio 2018, Addis Abeba, Etiopia)
Somalia
Capitale Mogadiscio
Lo sapevi?
Libano
La capitale è Beirut
Lo sapevi?
Siria
Lo sapevi?
Statuto di protezione S
Il permesso S è valido per un anno ma può essere prolungato. Dopo almeno cinque anni di soggiorno, i titolari dello statuto S ottengono un permesso B di durata limitata fino alla revoca della protezione temporanea.
I titolari dello statuto S possono viaggiare all’estero e tornare in Svizzera senza autorizzazione. Possono esercitare un’attività lucrativa (anche indipendente) senza periodo di attesa.
Afghanistan
La capitale è Kabul.
Foto: Rifugiati afghani lavorano in Iran
Lo sapevi?
Myanmar
La capitale è Naypyidaw.
Dalla fine del 2017 la minoranza musulmana dei Rohingya è il sesto gruppo di profughi più numeroso al mondo.
Lo sapevi?
Ucraina
La capitale è Kyiv.
Lo sapevi?
Bangladesh
La capitale è Dacca.
Lo sapevi?
Ceux-ci: NASA
Un futuro addolcito dal miele: lavoro e reddito
Venezuela
La capitale è Caracas.
Lo sapevi?
Il segreto svizzero dell’indipendenza: la formazione
Colombia
La capitale è Bogotá.
Lo sapevi?
Afghanistan: «diritti umani» è sinonimo di «diritti delle donne»
Le conoscenze svizzere in materia di climatologia contribuiscono a salvare vite in tutto il mondo
Pari opportunità
Bangladesh: una minoranza in fuga
Sapone
In molti campi profughi, dove migliaia di persone cercano rifugio, regna una minacciosa carenza d'acqua, che a sua volta porta alla mancanza di igiene. Nei campi vengono distribuiti solo tra 7 e 11 litri d'acqua a persona. Il consumo medio giornaliero di acqua in Svizzera è di 163 litri. Con acqua potabile sufficientemente sicura* e prodotti per l'igiene come il sapone, si potrebbero sconfiggere malattie endemiche come il colera.
* Acqua potabile sicura significa che non sono presenti batteri patogeni.
Bottiglia d’acqua
«Abbiamo trascorso molti giorni nel Sahara. Siccome avevo urgente bisogno di liquidi, ho bevuto la mia urina.»
(Rifugiato minorenne dalla Somalia non accompagnato, 17 anni)
Pane
Telefono cellulare
Al giorno d'oggi i cellulari non servono solo per comunicare perché ci danno anche accesso alle nostre coordinate bancarie e ai nostri conti correnti. Sono anche un album fotografico dove è possibile salvare le foto dei propri cari. Tuttavia è necessaria una certa cautela: i dati sul cellulare, come i dati di connessione e le foto della propria famiglia, sono oggi spesso utilizzati come mezzi di ricatto dai trafficanti e dai criminali. Infatti possono ricattare il portatore del telefono minacciando di violenze i suoi parenti rimasti in patria.
Denaro e/o gioielli
«Quando non potevamo dare così tanti soldi ai trafficanti, molti di noi sono stati violentati.»
(Meron, 32 anni, dall'Eritrea)
Medicamenti
Le medicine sono spesso troppo costose per i rifugiati. Il Rofenac D, per esempio, è un antidolorifico per l'artrite e i reumatismi. In Libano, dove una persona su 5 è un profugo, 20 compresse costano 8'468 lire libanesi, che corrispondono a circa 5.70 franchi. Molti rifugiati non possono più permettersi le medicine. I loro risparmi sono esauriti, spesso non hanno reddito e hanno bisogno del denaro che ricevono per la sopravvivenza quotidiana (pane, riso, acqua, elettricità, ecc.).
Coltello tascabile
Scarpe
Passaporto e documenti
In Svizzera, dopo una decisione d'asilo positiva o un'ammissione temporanea in assenza di un documento d'identità, viene rilasciato un lasciapassare.
Storia di Helen
Cognome: Tesfaye
Nome: Helen
Nata: 1996
Cittadinanza: Eritrea
Etnia: Tigrinya
Lingua: Tigrinya
Confessione: Cristiana ortodossa
Dallo scoppio del conflitto alla frontiera con l’Etiopia nel 2002 l’Eritrea vive in stato d’emergenza. Conseguentemente è stato instaurato un servizio nazionale obbligatorio non soltanto per gli uomini ma anche per le donne. L’incorporazione nel servizio nazionale va spesso di pari passo con l’obbligo ai lavori forzati di durata indeterminata. La stampa e la libertà d’espressione non hanno posto in Eritrea, come del resto neanche una giustizia indipendente. I casi di tortura nell’ambito del servizio nazionale e nelle prigioni eritree sono all’ordine del giorno.
«Sono venuta in Svizzera perché nel mio paese, l’Eritrea, sono soggetta a un servizio militare brutale e senza limiti di tempo.»
«Al Centro la sfera privata è molto ridotta. Io divido la camera con altre sette donne e non posso invitare le mie amiche. L'accesso ai centri della Confederazione non è pubblico, proprio per rispettare la sfera privata dei richiedenti l'asilo. Durante la settimana dalle 9.00 alle 17.00, il sabato e la domenica, i richiedenti l’asilo possono fare visita ad amici e parenti.»
Helen è già stata registrata in Italia perciò viene emanata una “Decisione di non entrata in merito Dublino” ed è costretta a tornare in Italia. In caso di decisione di non entrata in merito, la domanda d'asilo non viene esaminata ulteriormente dalle autorità. L'Accordo di Dublino stabilisce quale Stato membro è competente per il trattamento di una domanda d'asilo. In questo modo si garantisce che all'interno dell'UE una domanda venga esaminata una sola volta. Il richiedente deve chiedere l'asilo nello Stato in cui è entrato per la prima volta nello spazio di Dublino. A questo Paese compete l'esame della sua domanda d'asilo.
«Sono stata riportata in Italia. Al momento vivo in un centro per richiedenti l'asilo vicino a Roma. Sono ancora molto triste perché non sono potuta restare vicino a mio cugino. Spero che l'Italia mi dia protezione e non mi rimandi nel mio Paese. Di tanto in tanto faccio la babysitter in una famiglia con tre bambini. Con loro imparare l'italiano è più facile. La lingua mi piace e voglio impararla il più in fretta possibile. Chissà, magari un giorno potrò andare a trovare mio cugino.»
Storia di Yasin
Cognome: Bahri
Nome: Yasin
Nato: 1992
Cittadinanza: Tunisina
Etnia: Arabo
Nel 2010 un commerciante tunisino si è dato fuoco per strada perché ha dovuto chiudere il suo chiosco di verdura - il suo unico mezzo di sostentamento - per mancanza di un permesso. Questa auto-immolazione è considerata il fattore scatenante della rivoluzione in Tunisia, che ha portato a una serie di riforme democratiche. Tuttavia, finché le esigenze economiche di base della popolazione non potranno essere soddisfatte e i giovani non avranno prospettive per il futuro, la pressione migratoria continuerà.
«In Tunisia non trovo lavoro. È un paese povero. Per poter aiutare la mia famiglia sono venuto in Europa nella speranza di trovare un lavoro.»
«Con i lavori di pubblica utilità guadagno qualche soldo ed entro in contatto con la popolazione svizzera. I richiedenti l'asilo ospitati nei centri della Confederazione possono contribuire alla vita della collettività partecipando a interventi di pubblica utilità. I richiedenti l'asilo si occupano ad esempio di sgomberare le strade dai detriti dopo un'inondazione, di tenere puliti i sentieri o della raccolta differenziata.»
Dopo due settimane, Yasin viene a sapere che la sua domanda è stata respinta e che deve lasciare la Svizzera. Secondo la legge sull'asilo, la mancanza di prospettive e la povertà non sono motivi per concedere l'asilo. Se nulla impedisce il ritorno nel Paese d'origine, la domanda d'asilo viene respinta e l'interessato deve lasciare la Svizzera. Se la persona ritorna volontariamente e non ha commesso un reato in Svizzera, può ricevere l’aiuto al ritorno.
«Devo tornare in Tunisia, ormai è sicuro. La mia famiglia mi aveva prestato molto denaro per il viaggio in Europa. Volevo trovare un lavoro per sostenere i miei cari. Ora mi vergogno a tornare a mani vuote. Per fortuna beneficio dell'aiuto per il ritorno. Nel mio Paese vorrei avviare un'officina per motociclette e la Svizzera mi sostiene concedendomi un piccolo capitale iniziale.»
«Grazie all'aiuto tecnico e finanziario della Svizzera ho potuto aprire la mia officina per motociclette a Tunisi. Al momento le cose vanno bene e posso vivere della mia attività. Ne sono molto orgoglioso. I miei genitori sono felici che io sia tornato a casa. Dicono che sono maturato e hanno ragione. Purtroppo per finanziare il mio viaggio si sono indebitati. Voglio ampliare la mia attività e aiutare così la mia famiglia.»
Storia di Ashkan
Cognome: Mahdavi
Nome: Ashkan
Nato: 1992
Cittadinanza: Iraniana
Etnia: Persiano
Lingua: Persiano
Confessione: Musulmano
In Iran le donne, come anche le minoranze etniche e religiose, sono gravemente oppresse. Chiunque osi criticare il governo iraniano si espone a pesanti sanzioni inflitte senza procedura giudiziaria corretta. Le punizioni corporali e le esecuzioni sono una prassi corrente in Iran. I prigionieri politici sono spesso maltrattati o addirittura torturati e hanno raramente accesso a cure mediche.
«Per aver espresso liberamente la mia opinione sono stato considerato un traditore della Rivoluzione iraniana e sono stato arrestato.»
«Passo dalla speranza alla disperazione. Per fortuna ci sono degli assistenti spirituali che mi aiutano ad affrontare i miei problemi. In ogni centro della Confederazione è presente un assistente spirituale. I richiedenti l'asilo delle diverse comunità religiose hanno inoltre a disposizione un locale per pregare.»
Ashkan è un rifugiato politico riconosciuto. Può rimanere in Svizzera e ottiene un permesso di dimora B. Uno dei motivi per concedere l'asilo è la persecuzione mirata per ragioni politiche. Il coniuge, la coniuge e i figli minorenni di rifugiati riconosciuti hanno a loro volta il diritto di entrare in Svizzera e ottenere l'asilo. La loro integrazione è sostenuta e promossa dal Cantone. I rifugiati possono essere impiegati in ogni settore, ma devono avere un permesso di lavoro.
«Sono felicissimo di poter iniziare una nuova vita in Svizzera. Magari un giorno riuscirò anche a finire gli studi. Certo non sarà facile. Per prima cosa devo imparare meglio il francese. Mi incontro regolarmente con uno studente svizzero per approfondire le mie conoscenze linguistiche e imparo anche molto sulla cultura locale. La mia famiglia e la mia vita in Iran mi mancano molto. Sono le piccole cose quotidiane a mancarmi di più, i profumi, i cibi, la voce di mia madre e dei miei fratelli e sorelle. Ho già delle amicizie in Svizzera – soprattutto connazionali iraniani – ma continuo a sentirmi solo. Lasciarsi tutto alle spalle non è per niente facile.»
Storia di Mohammed
Cognome: Abdulla
Nome: Mohammed
Nato: 1982
Cittadinanza: Siria
Lingua: Arabo
Confessione: Musulmano
La guerra civile ebbe origine in seguito alle proteste pacifiche contro il governo siriano che si svolsero all’inizio del 2011 sulla scia della Primavera araba. Le proteste si intensificarono e divennero rapidamente un conflitto armato. La città di Homs fu una delle prime città ad essere pesantemente bombardata. Alcune parti della città furono completamente distrutte. Prima che scoppiasse la guerra Homs era una fiorente cittadina.
«Sono felice che i miei figli durante la procedura d'asilo possano già frequentare la scuola. Visto che rimangono per poco tempo nei centri di accoglienza della Confederazione, i figli dei richiedenti l'asilo non frequentano la scuola pubblica ma hanno la possibilità di seguire dei corsi di lingua. Non appena vengono assegnati a un alloggio cantonale sono iscritti alla scuola nel rispettivo comune.»
I profughi ammessi tramite il programma di reinsediamento ottengono rapidamente lo statuto di rifugiato. Mohammed e la sua famiglia ottengono dunque un permesso di dimora B. Le autorità cantonali offrono corsi di lingua e integrazione affinché i rifugiati possano familiarizzarsi con la vita e le usanze svizzere. In alcuni cantoni viene anche offerta la possibilità di effettuare una valutazione del potenziale per favorire un migliore inserimento professionale.
«Il mio diploma di ingegnere qui non è riconosciuto. Ho appena trovato lavoro come addetto alle pulizie in un ospedale. Certo sono contento di guadagnare qualcosa, ma preferirei poter mettere a frutto le mie capacità di ingegnere. Mia moglie, che ha un diploma di infermiera, si trova nella stessa situazione. Con l'aiuto del nostro consulente speriamo di trovare un lavoro adeguato. Per colpa della depressione faccio fatica a imparare il tedesco. Mi piacerebbe iniziare un apprendistato, ma non so ancora abbastanza la lingua. Ci vuole tanta pazienza. I bambini parlano già tedesco senza problemi e hanno molti amici. Si sono ambientati benissimo, e ne sono molto felice.»
Storia di Aziz
Cognome: Poladi
Nome: Aziz
Nato: 1984
Cittadinanza: Afghanistan
Etnia: Gruppo etnico degli Hazara
Lingua: Persiano (Pashtu e Dari)
Confessione: Musulmano
Dalla fine degli anni 1970 in Afghanistan i conflitti armati si susseguono senza tregua. Nell’anno 1998 i Talebani hanno preso il potere. Erano molto religiosi e rigidi. Le donne non potevano più lavorare e dovevano nascondersi. Hanno imposto agli uomini di portare la barba e vietato musica, televisione, cinema e sport. I Talebani punivano severamente chi non rispettava le loro regole, a volte anche con impiccagioni pubbliche. Non c'è sicurezza in Afghanistan. In media, ogni giorno nel Paese si verificano oltre 60 incidenti di sicurezza. Dal 2015 il paese è minacciato anche dell’ISIS.
«Nei pomeriggi in cui giochiamo a calcio riesco a dimenticare per un po’ le mie paure e le mie preoccupazioni. Ci sono persone che si impegnano a favore di chi è alloggiato in un centro della Confederazione organizzando diverse attività, come dopo scuola, giochi per bambini, manifestazioni sportive, ritrovi informali, escursioni o serate a teatro. Chi è interessato può rivolgersi alla direzione dei centri.»
Aziz non è riconosciuto come rifugiato perché non può dimostrare di essere perseguitato personalmente e in modo mirato. Durante i colloqui spiega di essere fuggito dall'Afghanistan a causa della guerra. Dato che al momento la situazione non permette di rimpatriare Aziz, viene «ammesso provvisoriamente» (con permesso F). Guerre civili, gravi problemi di salute o pene sproporzionate in caso di rimpatrio possono essere motivi di un’ammissione provvisoria
«Visto che molti datori di lavoro non vogliono assumere persone con un permesso provvisorio, trovare un impiego è molto difficile. Dopo tre anni e un sacco di risposte negative ho finalmente trovato un posto in un ristorante come aiuto di cucina. La mia famiglia mi manca molto. Per loro non è facile. Vorrei aiutarli finanziariamente, ma i soldi non bastano. Cerco almeno di restare in contatto con loro. Il mio sogno più grande è di formare a mia volta una famiglia nella mia nuova patria.»