Introduzione
La cooperazione internazionale della Svizzera – Rapporto annuale 2020
«Nel 2020 anche la cooperazione internazionale si è trovata a dover affrontare le enormi sfide poste da Covid-19. La Svizzera ha reagito alla crisi in modo rapido e non burocratico, per contenere la propagazione del coronavirus e attenuare le gravi conseguenze sociali, economiche e umanitarie della pandemia. Molti dei programmi esistenti sono stati adeguati e sono stati accordati mezzi supplementari a favore di nuovi partenariati globali. Solo insieme potremo riuscire a sconfiggere una pandemia di queste dimensioni.»
Patricia Danzi
Ambasciatrice, Direttrice della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC)
Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch
Direttrice SECO
Sfide Globali
Affrontare le sfide globali
Crisi
Affrontare crisi, catastrofi e fragilità
Risorse
Garantire risorse e servizi per tutti
Economia
Incentivare una crescita economica sostenibile
Democrazia
Rafforzare Stato di diritto, democrazia e istituzioni
Libertá
Promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali
Genere
Donne e uomini sullo stesso piano
Migrazione
La migrazione in primo piano
Effetti
L’efficacia in primo piano
Statistiche
Statistiche 2020
Una risposta globale e solidale alla Covid-19
Alla fine di settembre 2020 il pilastro diagnostico ha annunciato il rilascio dell’autorizzazione per due nuovi test rapidi, offerti a un costo modesto esclusivamente ai Paesi con un reddito basso. A fine 2020 il pilastro vaccinale era riuscito ad assicurarsi 500 milioni di dosi di vaccino da diverse case farmaceutiche. Si prevede di distribuire queste dosi a 92 Paesi a basso reddito.
Tanzania: coinvolgere i giovani attraverso i media
Ascoltate una puntata del programma Niambie, in swahili, in cui si parla delle sfide che le ragazze devono affrontare per andare a scuola.
Finanziato dalla Svizzera e realizzato da BBC Media Action, il progetto si prefigge di fornire un’informazione pertinente per aiutare i giovani a comprendere i propri diritti e le proprie responsabilità. Intende inoltre rafforzare la fiducia dei ragazzi e delle ragazze, affinché si impegnino all’interno delle proprie comunità e nei processi decisionali democratici.
«Ho imparato molto da Niambie. Ora so che posso partecipare ai processi politici e condividere le mie opinioni di giovane donna. Sulla pagina Facebook di Niambie posso anche discutere di problemi quotidiani con i miei coetanei in tutto il Paese.»
Zainab Juma Kabelengwa
Dar es Salaam
Ulteriori informazioni
Sito web della DSC: Tanzania
Sito web della DSC: Buongoverno
Ascoltare l’ultima puntata di Niambie (in swahili)
Seguire Niambie su Facebook
Impegno multilaterale per la lotta contro la povertà
Entrambi i fondi forniscono un sostegno allo sviluppo dei Paesi più poveri attraverso prestiti agevolati, finanziamenti e assistenza tecnica. Mirano a combattere la povertà e a promuovere uno sviluppo sostenibile, e aiutano ad affrontare le conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della crisi dovuta alla pandemia di Covid-19.
Le banche di sviluppo affiancano i Paesi in via di sviluppo anche nella lotta alla pandemia di Covid-19. Nel 2020 la Banca Mondiale e la Banca africana di sviluppo hanno subito stanziato aiuti immediati per 14 e 10 miliardi di dollari rispettivamente, i quali hanno permesso di rafforzare i sistemi sanitari e di mettere a disposizione delle imprese crediti d’emergenza a tutela dei posti di lavoro.
Il programma Covid-19 della Banca Mondiale in Madagascar è destinato, per esempio, ad arginare le conseguenze dirette della pandemia e a sostenere la ricostruzione di un’economia più forte e resiliente. In questo contesto, la semplificazione delle procedure per l’apertura di conti online è una misura che facilita i pagamenti destinati a fasce vulnerabili della popolazione.
L’arte e la cultura creano uno spazio per il dialogo
Attraverso il lavoro collettivo, la musica, la poesia, in poche parole: l’arte. Ecco la chiave del loro successo! Nell’ambito di workshop le giovani donne imparano per esempio come raccontare la loro storia attraverso cortometraggi che rispecchiano l’identità della loro terra. In questo modo riescono a dare un senso alle cose e ad affrontare anche argomenti tabù. La Svizzera sostiene spesso progetti culturali di sviluppo, promozione della pace e diversità culturale, come qui in Nord Africa.
In molte regioni del mondo l’arte e la cultura vengono represse e corrono il rischio di essere strumentalizzate. Ma è proprio in quelle regioni in cui occorre sfruttare la loro enorme capacità di instaurare il dialogo. Il dibattito e l’apprendimento reciproco sono quindi determinanti per superare le frontiere e i confini disciplinari. È di questo che si è occupata la conferenza internazionale «Art at Risk», organizzata nel 2020 dall’Artas Foundation in collaborazione con la Scuola universitaria delle arti di Zurigo e la Svizzera.
Karima Bennoune
Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti culturali
La Svizzera nel confronto internazionale APS 2020
In termini di volume finanziario assoluto, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone e Francia sono i principali Paesi donatori. La Svizzera si situa all’undicesimo posto della classifica.
Composizione ed evoluzione dell'APS della Svizzera dal 2004 al 2020
L’aumento delle risorse per la cooperazione internazionale fino al 2015 ha permesso di raggiungere l’obiettivo fissato dal Parlamento di un tasso di APS/RNL dello 0,5% nello stesso anno. Dal 2016, l’APS è nuovamente diminuito a causa dei minori costi di asilo e delle misure di risparmio dei crediti per la cooperazione internazionale. In relazione al credito aggiuntivo per il coronavirus, nel 2020 l’APS ha registrato un nuovo incremento, giungendo all’attuale 0,48% del RNL.
Composizione ed evoluzione dell'APS multilaterale della Svizzera
Negli ultimi quindici anni, la quota dell'APS multilaterale è rimasta relativamente stabile, rappresentando tra il 20% e il 25% dell'APS totale.
I contributi alle organizzazioni non governative internazionali, compreso il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), sono considerati APS bilaterali.
Europa, Nord Africa e Medio Oriente
Africa subsahariana
Asia
America latina
Europa, Nord Africa e Medio Oriente
I progetti in Nord Africa sono incentrati su democrazia e diritti umani, sviluppo economico e occupazione inclusivi e sostenibili, questioni in materia di migrazione e protezione.
Gli interventi della DSC in Medio Oriente sono finalizzati alla protezione di profughi e persone bisognose, al loro approvvigionamento di base e alla gestione sostenibile delle risorse idriche.
Africa subsahariana
L’accento è posto sull’accesso delle popolazioni svantaggiate alle prestazioni sociali di base (servizi sanitari, istruzione alle infrastrutture (acqua), all'occupazione e al reddito e a una crescita sostenibile.
L’Aiuto umanitario svolge programmi nella regione del Corno d’Africa, del Sahel, nell’Africa centrale e in quella meridionale. È attivo in vari ambiti, quali il rafforzamento della resilienza contro gli effetti della siccità, la protezione della popolazione civile nei conflitti armati, la sicurezza alimentare, l’accesso alle risorse idriche e gli impianti igienico-sanitari negli agglomerati.
Asia
La cooperazione internazionale della Svizzera nell’Asia orientale e meridionale si concentra su Paesi e regioni che attestano tuttora un indice di povertà multidimensionale molto elevato, per esempio in termini di reddito, mancanza di sicurezza, accesso limitato ai servizi di base, malnutrizione cronica, vulnerabilità alle crisi ecologiche ed economiche e discriminazione sociale ed etnica di vasti gruppi di popolazione.
America latina
In Perù, la SECO sostiene principalmente lo sviluppo delle strutture economiche, la competitività del settore privato e l'accesso ai servizi pubblici. In Colombia, dove alcune parti del Paese sono ancora fortemente colpite dalla presenza di gruppi armati e dalla criminalità organizzata, la SECO crea opportunità economiche e contribuisce così a una pace duratura.
Cooperazione della DSC con l'Europa dell'Est
Aiuto umanitario
Spese della SECO per obiettivi
Cooperazione Sud e Globale della DSC
Spese bilaterali per regione
La SECO è attiva soprattutto nei Paesi a medio reddito. La cooperazione alla transizione nell'Europa orientale rappresenta circa un terzo delle spese del 2020. La quota per l'Africa e il Medio Oriente è salita a un terzo della spesa totale.
Ripartizione ed evoluzione della spesa della DSC
Tra il 2016 e il 2018 i crediti per la cooperazione internazionale sono stati influenzati dalle misure di risparmio decise dal Consiglio federale e approvate dal Parlamento.
L’incremento registrato nel 2020 è da ricondurre al credito aggiuntivo approvato dal Parlamento per sostenere gli sforzi internazionali per attenuare le ripercussioni della pandemia da Covid-19. Questo credito include anche il prestito al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), che ammonta a 200 milioni di franchi.
Ripartizione ed evoluzione delle spese della SECO
Covid-19: la Svizzera rafforza la cooperazione internazionale
La Svizzera ha anche sostenuto la Foundation for Innovative New Diagnostics (FIND), con sede a Ginevra. Si tratta di una fondazione che promuove la ricerca e lo sviluppo di nuovi test rapidi che rilevano la presenza dell’agente patogeno del Covid-19, nonché la loro distribuzione nei Paesi del Sud.
Ucraina: più trasparenza e meno corruzione grazie all'e-governance
Per affrontare il problema, dal 2015 la Svizzera sostiene un progetto nel campo dell’e-governance.
L’igiene per prevenire le malattie
Per sensibilizzare al Covid-19 e combattere le dicerie, Terre des hommes ha lanciato una campagna di informazione con il Centro nazionale di informazione, educazione e comunicazione per la salute (CNIECS) e l’impiego di squadre mobili. A questo scopo, sono stati prodotti e distribuiti manifesti con i messaggi ufficiali. Anche i media locali e i predicatori tradizionali si sono uniti per mostrare alla popolazione il legame tra l’igiene e la diffusione delle malattie.
Honduras: promuovere la pace
German Chirinos
Coordinatore del Movimiento Ambientalista Social del Sur por la Vida
Lanciato nel 2017 e attuato dall’OCDIH (Organismo cristiano de desarrollo integral de Honduras), il programma è impostato sull’approccio psicosociale e si propone di ridurre il livello di violenza e di conflitto sociale.
Offre un aiuto personalizzato, incoraggia al riconoscimento sociale dei traumi e consente di rispondere alla necessità di condividere l’estrema sofferenza di alcune persone così da renderla più sopportabile. L’approccio psicosociale non si limita soltanto ad adempiere un compito terapeutico: è anche la pietra angolare del processo di costruzione della pace.
Ulteriori informazioni
Sito web della DSC: America centrale (Nicaragua, Honduras)
Sito web OCDIH (es): Organismo Cristiano de Desarrollo Integral de Honduras
94 tonnellate di forniture di aiuti umanitari in Venezuela
Leave No One Behind
Il programma «Leave-no-one-behind» contribuisce a rafforzare la situazione delle persone svantaggiate, migliorando il loro accesso a servizi pubblici. Nel frattempo, circa 7.000 persone svantaggiate hanno avuto colloqui su temi importanti con le autorità locali e circa 2.750 hanno ottenuto, quale riscontro diretto, prestazioni sociali di qualità.
Esplosione a Beirut: Ottanta edifici controllati, diversi ospedali e scuole riparati
In stretta collaborazione con l’amministrazione cittadina e le Nazioni Unite, le esperte e gli esperti svizzeri hanno ispezionato più di 80 edifici pubblici e ne hanno verificato la sicurezza strutturale.
Le violenze di genere, una pandemia da arginare
In partenariato con il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) e il Governo mongolo, la Svizzera s’impegna sul posto per rafforzare la capacità nazionale di combattere le violenze fondate sul genere. Il nostro Paese sostiene l’elaborazione di una banca dati affidabile per favorire la sensibilizzazione nei confronti del fenomeno e l’attuazione di misure volte ad arginare le violenze.
Nyambayar
Assistente sociale nella sede del Centro nazionale contro la violenza
«Mi hanno aiutato a ricostruire la mia vita e il mio matrimonio. Senza i servizi e la terapia che mi sono stati proposti, la mia famiglia sarebbe andata in frantumi e non saremmo mai più riusciti a ritrovarci. Oggi sorrido molto più di prima. Finalmente ho fiducia nel futuro. Con il sostegno della squadra del One Stop Service Center (OSSC), ho riscoperto una nuova Dulam e ho vissuto quest'esperienza come una rinascita.»
Dulam
Vittima di violenze di genere, ospitata in un centro (OSSC)
Uragani in America centrale: la Svizzera fornisce un aiuto d’emergenza
Il GIAR (Grupo de Intervención y Apoyo Rápido) si è recato nei villaggi isolati del dipartimento di Alta Verapaz, dove i danni erano ingenti. Hanno fornito assistenza a più di 1700 famiglie, consegnando cibo, acqua potabile, prodotti per l’igiene e kit di protezione contro il Covid-19.
Crescita economica grazie alle possibilità di finanziamento per le imprenditrici
Wassim Hosny El Metwally
Responsabile della strategia e della gestione del cambiamento della Banca Misr
Spese della DSC e della SECO in relazione alla Covid-19
Spese della DSC e della SECO in relazione alla Covid-19 per regione
Spese della SECO in relazione alla Covid-19 per obiettivi d’efficacia
Spese della Cooperazione Sud e globale della DSC in relazione alla Covid-19 per temi
Spese della Cooperazione della DSC con i Paesi dell’Europa dell’Est in relazione alla Covid-19 per temi
Spese dell’Aiuto umanitario della DSC in relazione alla Covid-19 per temi
Regional Housing Programm
Per migliorare l’annosa situazione precaria delle popolazioni sfollate, nel 2011 i quattro Stati hanno deciso di avviare un programma per mettere a disposizione soluzioni abitative nella regione.
La riforma globale del mercato del lavoro in Qatar offre una migliore protezione ai lavoratori e alle lavoratrici migranti
Un giorno si confida con una tata che lavora nel quartiere: Da mesi non riceve lo stipendio, fa regolarmente gli straordinari e viene maltrattata. Quando è arrivata le sono stati sequestrati il cellulare, il passaporto e il permesso di soggiorno.
Lo stesso accade a migliaia di lavoratrici e lavoratori domestici stranieri in Medio Oriente. Sono soggetti al sistema kafala, diffuso da tempo nella regione.
In che cosa consiste? Una lavoratrice o un lavoratore straniero è legato a un cittadino del Paese ospitante – solitamente il datore di lavoro – che si fa garante del suo permesso di soggiorno. Tuttavia, una regolamentazione statale inadeguata e la mancanza di controlli portano allo sfruttamento e a condizioni di vita poco dignitose.
Mali: impatto della pandemia di Covid-19 sull’istruzione
La pandemia viene ad aggiungersi alle già numerose sfide che il Mali è chiamato ad affrontare a causa della difficile situazione della sicurezza nella regione. Per bambini e ragazzi il rischio di ripetere l’anno o di abbandonare la scuola diventa quindi ancora più grande. La Svizzera sostiene il Governo maliano nella gestione dei casi di abbandono scolastico e lo aiuta a migliorare la qualità del suo sistema educativo attraverso un maggiore coinvolgimento degli attori locali nella gestione.
La scuola è anche un luogo in cui gli alunni si sentono protetti e sicuri. Nel contesto di una crisi sanitaria e di sicurezza, i bambini sono più vulnerabili e quindi maggiormente esposti al rischio di essere reclutati da gruppi armati. Nelle zone di conflitto, la Svizzera sostiene le misure di protezione e di istruzione dei bambini.
Con il sostegno della Svizzera, negli spazi educativi e nelle aule per gli esami sono stati messi a disposizione kit per il lavaggio delle mani e mascherine di protezione.
«I kit sono arrivati quando Timbuctù era ormai diventata l’epicentro della malattia. La loro distribuzione ha permesso di rassicurare insegnanti e allievi. A dispetto della seconda ondata di contagi, oggi a Timbuctù si contano solo pochissimi casi.»
Mahamadou Moufliha
Direttore del centro di animazione pedagogica della città
Oltre a queste iniziative, le radio hanno diffuso in lingua locale (bambara, fufulde, songhai) messaggi d’informazione e sensibilizzazione sulle misure di prevenzione contro il Covid-19.
A livello mondiale, la chiusura delle scuole ha interessato 1,6 miliardi di giovani in 190 Paesi. Nel giugno del 2020, per attenuare l’impatto della pandemia sull’istruzione, la Svizzera ha lanciato un appello all’azione internazionale. Dal canto suo, ha sbloccato 6 milioni di franchi per il Partenariato globale per l’educazione e 2,6 milioni per il Fondo per l’istruzione in situazioni di emergenza «Education Cannot Wait». Intende inoltre promuovere Ginevra come centro mondiale per l’istruzione in situazioni di emergenza.
Energia sostenibile per gli sfollati e le comunità che li ospitano
Per migliorare la loro situazione e integrare gli sforzi dell’aiuto umanitario in loco, la Svizzera sostiene soluzioni per lo sviluppo che possono concentrarsi sull’aspetto socioeconomico a medio termine, compresa la fornitura di elettricità. Da un lato sostengono il settore pubblico nei suoi investimenti per la fornitura di elettricità e, dall’altro, promuovono progetti innovativi del settore privato.
Il programma della Banca Mondiale «Energy Access Program for Host Communities and Refugees», sostenuto dalla Svizzera, aiuta 15 Paesi partner ad allacciare tutti i gruppi della popolazione al loro sistema di approvvigionamento elettrico. Questi Paesi si trovano soprattutto nella zona del Sahel, attorno al Lago Ciad e nel Corno d’Africa. Il programma promuove la cooperazione e il dialogo tra gli attori umanitari, le organizzazioni per lo sviluppo e i governi. Raccoglie e analizza dati, esegue studi e sviluppa soluzioni scalabili. La questione dell’approvvigionamento elettrico viene così tolta dal contesto umanitario a breve termine e inserita in soluzioni per lo sviluppo a lungo termine che possono essere trasferite ad altre comunità vulnerabili.
Stimoli economici per le municipalità tunisine
Rapporto finale sull’attuazione del messaggio 2017–2020
La Svizzera ha aiutato 8,4 milioni di persone in Paesi in sviluppo in situazioni di emergenza e ha fornito sostegno a 1,2 milioni di persone nella ricostruzione a seguito di catastrofi e crisi umanitarie. Ha seguito complessivamente 17 processi di pace, tra cui quelli in Colombia e in Mozambico. Nove milioni di persone, di cui oltre la metà donne e ragazze, hanno potuto accedere all’istruzione di base e alla formazione professionale.
- maggiore focalizzazione geografica e tematica ai fini di una maggiore efficacia;
- maggiore attenzione agli effetti globalmente visibili dei cambiamenti climatici e aumento dei progetti intersettoriali;
- uso mirato delle nuove tecnologie e della digitalizzazione;
- più flessibilità nell’impiego dei mezzi finanziari, per cooperare nell’ambito della migrazione anche con Paesi non prioritari per la CI;
- maggiore promozione di studi scientifici e di analisi dell’efficacia nell’ambito della CI.
Tunisia: migliorare le possibilità dei giovani di trovare un lavoro
Realizzato da Swisscontact, questo programma ha permesso di sviluppare sistemi di formazione innovativi incentrati su un approccio pratico, in grado di rispondere alle richieste del mercato del lavoro. Al settore privato è anche quindi riconosciuto un ruolo chiave. Il programma si iscrive nel piano di riforme del sistema di formazione professionale promosso dal Ministero tunisino della formazione professionale e del lavoro.
Tra i sistemi messi in atto figurano le «aziende di pratica commerciale» (APC). Le APC funzionano come imprese commerciali reali dove i flussi di merci e di denaro sono però unicamente virtuali. I giovani con un diploma ma senza lavoro hanno così la possibilità di esercitarsi per tre mesi, in modo realistico, al lavoro in azienda.
Tra il 2013 e il 2020 sono state create sette APC che hanno accolto più di 2.000 giovani con diploma e senza lavoro. Il tasso di inserimento professionale è dell’85 per cento.
Ben Jemâa, CEO del Gruppo Ben Jemâa, preferisce passare dalle APC per assumere il suo personale:
«Attivi nel settore dell’automobile, siamo molto esigenti per quanto riguarda il reclutamento dei nostri futuri collaboratori e collaboratrici. Abbiamo potuto constatare una differenza tra le persone reclutate attraverso le APC e le altre candidature di persone al primo impiego. Le prime sanno già come comportarsi in un ambiente professionale.»
«Dopo l’esperienza da Elan mi sentivo più sicuro di me e le mie ambizioni erano cresciute. In questo modo sono riuscito a trovare un buon posto di lavoro.»
Amine Bouzidi
Ex stagista, APC Elan by Connect
Il programma ha anche permesso di mettere a punto un’offerta formativa certificata dallo Stato e dal settore privato.
Sono sei le piattaforme operative che propongono formazioni specialistiche nei settori dell’automobile e dell’economia energetica. Esse formano più di 300 persone ogni anno. Grazie a queste formazioni, i giovani hanno accesso a redditi più interessanti.
Migliorare le prospettive per i giovani è determinante non solo per la coesione sociale, ma anche per la prevenzione dell’estremismo violento.
Ulteriori informazioni
Sito web Swisscontact (en): Il programma di sostegno alla formazione professionale
Video (fr): Tunisia: formazione professionale
Video (en): Rete di aziende di formazione della Tunisia
Riduzione del rischio di catastrofi
Ulteriori informazioni
Rapporto di valutazione della RRC (en)
Panoramica delle valutazioni precedenti della DSC
Contributo svizzero all’UE allargata: ridurre le disparità
Mentre 12 dei 13 Stati partner che beneficiano del contributo all’allargamento hanno nel frattempo concluso i loro progetti, i lavori in Croazia, l’ultimo Stato ad aver aderito all’UE, sono in pieno svolgimento.
La Svizzera sostiene i lavori di costruzione e rinnovamento dell’infrastruttura idrica in tre Comuni nella regione montana di Gorski Kotar, nella parte nordoccidentale della Croazia. Oltre alle consistenti perdite di acqua causate da tubature fatiscenti, mancano gli impianti di depurazione.
Maggiori dettagli sul progetto
La Svizzera promuove inoltre il lavoro di giovani ricercatori croati con uno stipendio e un mentorato internazionale a cura del Politecnico federale di Losanna. Tale contributo consente di testare un modello alternativo di carriera per le scuole universitarie. Team «evolution in the dark» diretto dalla dott.ssa Helena Bilandžija, PhD.
Maggiori dettagli sul progetto
Una prima, importante tappa del programma di cooperazione è stata raggiunta nel 2020 con la conclusione del progetto di formazione professionale. La Svizzera ha sostenuto per tre anni una riforma avviata dal Ministero dell’educazione croato.
Nel progetto in materia di formazione professionale sono stati rielaborati sei cicli formativi, che ora sono maggiormente orientati alla pratica e al mercato del lavoro.
Tutti i resultati del contributo all'allargamento a favore della Croazia
Infrastrutture migliori nelle città asiatiche
L’iniziativa a Tbilisi è stata esaminata nel 2020 nel quadro di una revisione intermedia indipendente della strategia CDIA 2018–2022. Essa spiana la strada a una mobilità urbana più sostenibile a Tbilisi. La CDIA sostiene la città anche nello sviluppo delle capacità, perché sia in grado di gestire e mantenere la nuova infrastruttura in modo durevole.
Il commercio equo come soluzione alla crisi
- in Ghana una cooperativa di produttori di cacao ha informato via radio i propri membri sulle misure preventive contro il coronavirus. Un’altra ha distribuito sapone, disinfettante, mascherine e generi alimentari;
- in Kenya una cooperativa di caffè ha fornito agli agricoltori mascherine di protezione e dispositivi per il lavaggio delle mani;
- in Uganda i lavoratori di una piantagione di tè hanno seguito formazioni di tipo sanitario. Il datore di lavoro ha inoltre continuato a pagare gli stipendi e si è impegnato sul fronte della sicurezza alimentare.
- in Guatemala una cooperativa ortofrutticola ha messo a disposizione dei suoi collaboratori e collaboratrici farmaci e materiale di pronto soccorso;
- in Ecuador una cooperativa è riuscita a procurarsi da un fornitore più caro materiale da lavoro ormai praticamente introvabile e ha quindi potuto continuare a produrre le sue banane;
- in Nicaragua una cooperativa di produttori di caffè ha distribuito detersivi, disinfettanti e manifesti informativi sulla prevenzione.
In Asia è stato possibile offrire sostegno a quasi 48.000 persone:
- in Indonesia una cooperativa di caffè ha versato a ogni membro 250 franchi per coprire i mancati stipendi. I membri di una cooperativa specializzata nella noce di cocco hanno ricevuto pacchi contenenti prodotti alimentari di base e semi di ortaggi;
- in Pakistan un’azienda che fabbrica articoli sportivi ha installato stazioni di disinfezione e lavaggio delle mani.
Promozione dello sviluppo economico sostenibile
La maggior parte delle aziende agricole e degli impianti di lavorazione del settore agroalimentare non sono concorrenziali e perciò i livelli di reddito rimangono bassi.
Le attività sviluppate nell’ambito del progetto hanno permesso di creare 966 nuovi impieghi (10 posti fissi e 956 impieghi stagionali) nelle filiere delle primizie orticole e della susina. Inoltre, 597 agricoltori di queste filiere hanno incrementato il proprio reddito in misura sostanziale (+60-100%) grazie alla vendita di susine, pomodori e peperoni. Infine, 136 micro, piccole e medie imprese hanno visto i loro ricavi crescere almeno del 30 per cento. In definitiva, è tutta la popolazione (più di un milione di abitanti) della regione di Jalalabad a trarne vantaggio.